Voce del vento
forte nella notte,
il tuo ululare
nelle strade strette
del centro storico
cefalutano,
risveglia in me
ricordi inconsci
e suscita tanti
strani sogni.
Affiorano emozioni
di esperienze antiche
nell’abisso dell’anima
ed io cerco, turbato,
il perché della vita,
nel tentativo vano
di darle un senso.
Sorge già l’alba
del nuovo giorno
recando altre pene
ed altri affanni.
Lo scirocco, a folate,
sibila tra le case,
libero e violento,
mentr’io rifletto
sul tempo che passa,
sul vissuto lungo
ed il futuro breve,
sulla vecchiaia odiata,
sull’ultima chiamata
della morte incombente,
sull’immenso mistero
del mio “io” e di Dio.
Ora il vento rabbioso
ruggisce a raffiche
sui tetti rossi
ed io torno pensoso
a meditare sulla logica
del Creatore, ascosa
in seno alla natura,
sulla favola assurda
della vita umana,
sul nulla eterno.
Salvatore Termini